il dolce mese che uccide l’estate
per poi cullarla e piangerla tra le braccia.
Il vento che torna libero a soffiare dai monti
plasmò il tuo corpo perfetto
invidia delle divinità nell’alto Olimpo
che vista ti accolsero però nella loro schiera.
I mari tornano liberi a muoversi
ed entrando nelle tue vene reclamano
il tuo prezioso e disarmante sorriso.
Intingendo i raggi nella sua multiforme tavolozza
il sole, che bacia con sguardo nuovo la terra,
la ricopre di nuovi colori
che tutti gioiosamente entrano nei tuoi occhi
che li riflettono al mondo e a me
portando nuova gioia e voglia di vivere…
…come il dolce settembre che ti vide nascere
21 Aprile 2005
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