giovedì 25 marzo 2010

LA VISIONE DELLA SIGNORA DEL LAGO - libera traduzione del brano The Vision of the Lady of the Lake, by The STrawbst

Il marinaio s’alzò al fragoroso suono del suo cuore durante il tacito arrivo dell’alba. Spiò attraverso la finestra sulla nebbia del lago che pesava come un sudario sulla fissità del mattino; le ragnatele d’argento stillavano di rugiada, pendenti dai cespugli come splendente filigrana, e i gigli dormienti venivano riflessi sul lago, così delicati, sereni e teneri.....

Il marinaio sospirò mentre si inoltrava tra gli alberi al luogo dove la sua barca era ormeggiata; quel cupo suono, mentre i suoi passi echeggiavano fino a quando il suono si perse nel lago, svanì quando liberò la barca. Allungando la testa attraverso quell’umida e appiccicosa foschia, pensò d’aver visto strane forme turbinanti: uno scherzo della vista che la nebbia spesso crea.....

Il marinaio era così intento ad attraversare il lago che non s’accorse che la corrente era aumentata allontanandolo dalle zone conosciute e venendo fermamente, anche se inconsciamente, trascinato; all’improvviso la nebbia parve salire sufficientemente per mostrare al marinaio uno stagno mai visto prima, innaturalmente profondo, nero, silenzioso e freddo.....

La camicia del marinaio gli si incollò sulle spalle: stava sudando per lo sforzo e la paura, aveva la sensazione che qualcuno lo stava guardando, sentì la sua presenza vicina. Un’invisibile forza lo blocco, la forza dalle sue braccia era totalmente svanita, gli intricati cespugli si richiusero attorno al lago: era in trappola come un pesce nella rete.....

All’improvviso apparve dall’acqua vicino a lui una spettrale figura di ragazza, vestita con una scintillante tunica; la ragazza si avvicinava materializzandosi, i capelli che incoronavano delicatamente la sua testa erano un riflesso d’oro colpito dal sole: tutte le più splendide ragazze s’erano incarnate in una.....

Offrì la marinaio la spada che stava reggendo che brillò davanti ai suoi occhi: Excalibur non era certo un giusto paragone per una spada che non poteva semplicemente essere descritta. Il marinaio rimase pietrificato dal suo sguardo che lo raggiunse nelle più profonde vie del suo animo: a chi avrebbe potuto conquistare i mali della vita, lei s’offrì completamente.....

La ragazza svanì dalla sua vista lasciandolo con la spada in mano, i capelli sembrarono indurirsi sulla sua nuca: una creatura lo avvicinò dalle profondità della nebbia, era potente, enorme ma stupida dal momento che fallì l’attacco; il marinaio colpì il suo enorme e stupido occhio e la creatura cadde riversa.....

Il cielo improvvisamente sembrò oscurarsi come per un’eclisse, il marinaio si chinò mentre una gigantesca aquila cadde in picchiata; un urlo di terrore fuggì dalle sue labbra mentre l’aquila gli si mise davanti con orgogliosa postura ammirando i suoi artigli maligni e crudeli. Avvantaggiandosi il marinaio colpì per primo e l’aquila sprofondò nello stagno.....

Il marinaio terrorizzato tentò di muovere la barca ma il remo aveva generato radici che si perdevano nell’acqua, la riva prese vita sotto forma di spire d’un serpente e tutto ciò che si poteva sentire era il suo viscido strisciare. Lanciò al marinaio uno sguardo di puro odio, si gettò nell’acqua e nuotò verso la barca mentre il marinaio era ipnotizzato dai suoi verdi e gelosi occhi quando sì levò dall’acqua gettandosigli attorno al collo.....

Non appena le spire si strinsero, il respiro iniziò a mancargli fino a soffocare, ma alzò disperatamente la spada e mentre il serpente stava già esultando gli mozzò il capo e le sue spire morte volarono nell’aria. Il marinaio s’asciugò il sudore dalla fronte, il suo cuore stava battendo come mai prima, i suoi occhi, come una lingua di lucertola, sfrecciarono attorno non osando più riposare.....

Un involontario brivido gli salì per la schiena quando udì il suono d’un sinistro ululato: un lupo apparve sulle rive dello stagno, gocce di saliva cadevano dalle sue ripugnanti fauci e l’odio covava nelle profondità dei suoi occhi che brillavano come tizzoni del fuoco infernale. Sembrava ingigantirsi mentre si chinava e ringhiava, limitandosi a osservare il marinaio che iniziava ad esser esausto. ....

Sembrava quasi che il lupo avesse imparato la lezione dal momento che non attaccò come gli altri avevano fatto, ma attese il momento giusto e balzò non appena il marinaio fissò il sole. Anche il marinaio però aveva imparato a difendersi e brandendo la spada come fosse un pugnale lo infilzò profondamente nel cuore del lupo e si buttò in ginocchio pregando per la sua vita.....

Si girò di scatto non appena sentì una mano sulla spalla, trovando la ragazza al suo fianco che gli sorrise e il mondo sembrò aprirsi dinnanzi a lui. Cercò di parlare ma la sua lingua era incatenata “Dovresti infilzare la spada profondamente nel mio cuore affinchè non sparisca in polvere” così lei offrì al marinaio il significato della vita e dell’amore, se lui non avesse potuto conquistare altro che lussuria.....

Scoprì il suo seno al marinaio che era ancora totalmente ammutolito, rigettò la spada nell’acqua perché tornasse nelle profondità da cui era emersa. L’acqua attorno a lui iniziò a ribollire, la ragazza cominciò a evaporare via, la sua barca fu sommersa mentre le creature si risollevarono.....

E la malvagità visse per un alto giorno…

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