domenica 9 maggio 2010

ARTEMIS (ovvero Medaglioni divini - chapter 2)


Artemide, (poi doppiata dai plagiatori latini in Diana), dea della caccia, della luna e della notte (anche perché la luna di giorno era ben difficile vederla splendere, se non sotto effetto di pesanti allucinogeni che però erano tutti finiti in mano ai Sommi Sacerdoti).
Nata come gemella di Apollo, e ciò segnò tutta la sua vita. Apolli infatti era un po’ il figo del gruppo: ogni essere vivente che fosse donna, uomo, animale, minerale o vegetale gli si faceva infoiato incontro, e lui con membro eretto si buttava a pesce conscio della sua bellezza perfetta. La gemellina, bellissima come lui, ma dall’animo serio, dopo l’adolescenza optò per abbandonare la casa genitoriale e l’insopportabile parente stretto, rifugiandosi nei boschi e nelle foreste non prima d’aver chiesto alcune cosucce al papino Zeus (che al tempo era abbastanza influente, oltre che abile prestigiatore); ottenne così di restare per sempre vergine (le scene del gemello che copulava con ogni cosa gli fluttuasse attorno l’avevan nauseata), di avere sempre a disposizione cani da caccia con le orecchie basse (secondo alcuni autori e amici intimi della Nostra, questi cani in realtà erano giovani pastori disposti a tutto pur di stare vicino alla Dea che del gemello aveva preso la bellezza, e quindi se Venere si narra abbia inventato il facesitting, ad Artemide si rimanda il dog-play) e ninfe come compagne di caccia, da cui i dubbi sulla sua bisessualità, che alla luce del gemello pansessuale risultava cosa nobile e interessante, soprattutto per i poeti successivi.
Ottenuto ciò che voleva, compiuti i 18 anni (anche le dee avevan leggi da seguire) abbandonò il tetto genitoriale e optò per la vita nei boschi, accompagnata dalle sue fedeli ninfette, dai cervi, dei quali a scuola aveva imparato la lingua (un difficilissimo alfabeto, con tutti soli suoni semivocalici e nel quale ogni parola poteva avere 3 significati diversi), e dei suoi adoranti cani-umani.
Un solo uomo, ardito e coraggioso, tentò di conquistare il suo cuore: Atteone, incrociatola un dì nei boschi mentre cercava di uccidere Cappuccetto Rosso per salvaguardare i lupi che lei costantemente andava a molestare sessualmente, la vide mentre si faceva un bagno nel torrente. Era ovviamente splendida (era pur sempre una dea, mica cazzi!) e lui se ne innamorò perdutamente. Ebbe l’ardire di avvicinarsi a lei chiedendole un appuntamento per il sabato sera, proponendole un giro al lago e una cena a base di pesce. Artemide però di laghi ne aveva piene le tasche, era vegana e aveva notato in Atteone dimensioni non consone del membro sessuale (aveva vista 3D: era pur sempre una dea, mica cazzi!), scocciata e sbuffante lo tramutò in lupo, che venne subito notato da Cappuccetto Rosso che dopo averlo violentato lo portò a casuccia dalla nonna per scuoiarlo e farsene un caldo e morbido scendi-bidet.
Dopo siffatto tragico evento, di Artemide in breve si perse ogni traccia e tuttora dicono si aggiri per boschi, praterie e foreste; le ultime notizie la dicono in terra abruzzese ad allevar Orsi marsicani imparandone la lingua (un difficilissimo alfabeto, con tutti soli suoni consonantici, la sola vocale ”U” e nel quale ogni parola può avere 5 significati diversi).

5 commenti:

Christina ha detto...

BRAVO! for the due medaglioni! Allas, neither Google translator nor my tiny knowledge of Italian can help me understand the story as a whole... but the images and impressions I got speak of an original talent! :)

emilia ha detto...

No, assolutamente, no... Apollo non faceva così!! Si scopava solo le muse lui!

emilia ha detto...

va be', ha solo provato con Dafne :) ma non è riuscito a possederla

ezzelino ha detto...

sorry Chris! But i NEED italian to write!!
Emi: non dimenticare CLIZIA! e comunque tutti i miei scritti vogliono esser comici, ironici e parossistici!!!

Christina ha detto...

OK. You write in Italian, I'll read in my language :D