mercoledì 16 novembre 2011

LA MORTE DI BUNNY MONRO - Nick Cave

Ci si può commuovere leggendo un romanzo la cui principale protagonista è la vagina, intesa come mera parte anatomica (nemmeno particolarmente bella e attraente, a dirla tutta?) il cui scopo è dare e ottenere piacere? Beh, leggendo il secondo romanzo dell'immenso NIck Cave, direi di sì, almeno io vi sono riuscito.

Cosa abbiamo tra le mani? E' un romanzo "bukowskiano" senza dubbio, con il suo protagonista eponimo del titolo, e apparentemente ributtante, odioso e schifido, un commesso viaggiatore rappresentante di cosmetici per donne, dedito a troie, scopate, sbronze in squallidi hotel, cocaina una-tantum e violenze varie, sempre col cazzo in tiro e bruciante MA sin da subito qualcosa non va, non è coerente con ciò che ci attendiamo ed esplode con una joiciana (e due colossi della letteratura già citati...) epiphany: la moglie di Bunny, depressa, stanca di tutte le sofferenze subite dal suo uomo di merda, si impicca in casa e viene scoperta dal marito, reduce dall'ennesima avventura squallidamente sessuale.

Ma ecco che appare il deuteragonista, Benny Boy, Benny Monro Jr, il bimbo di 9 anni della coppia, che nonostante sappia quasi tutto, capisca e veda, adora il padre in modo del tutto incondizionato e, incapaci di restare in quella casa di dolore prendono e partono, ed ecco che il romanzo diviene un perfettissimo mix tra un romanzo di formazione (contro-formazione forse?) e una novella on the road dal retrogusto kerouachiano ( e tre...).

I due viaggiano per mezza Inghilterra, tra personaggi folli, squallidi, donne fighissime e disponibilissime, laide troie e pazze furiose, una corsa disperata e insensata forse verso il destino inevitabile.

Merita in chiusura la citazione finale dei ringraziamenti "Ringrazio anche Kylie Minogue e Avril Lavigne con affetto, rispetto e le mie più sincere scuse", scuse minime visto che le due cantanti (o meglio il culo e la vagina delle due cantanti) per tutto il romanzo vengono citate nei sogni malatamente erotiche del protagonista.

Insomma, per chi come me venera Cave come musicista (con o senza i Bad Seeds), ma anche per chi non lo ama o addirittura non lo conosce (MALISSIMO!!), un romanzo da leggere assolutamente.

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